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Strumenti per il Rilascio di Saggi Grafici


Molti anni fa, ormai son passati vent'anni, preparai un corposo fascicolo con dei modelli predisposti per il saggio grafico.

Una parte di questi sono qui disponibili online, distribuiti secondo la licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale e tutto sommato sembra che piacciano, visto che ogni tanto incontro qualcuno che li usa (anche se certuni hanno sbianchettato il mio nome). Il PDF è scaricabile da questo link diretto.

Non approfondisco in questa sede sulla opportunità o meno di far eseguire il saggio grafico su modelli prestampati, contro i quali si levano periodicamente opposizioni variopinte e di solito poco fondate. Ricordo solamente che nella letteratura forense anglosassone, francese, tedesca, russa il saggio su modello è la norma, anche se fatto svolgere dopo aver fatto scrivere il soggetto esaminato su fogli bianchi. Per l'intanto vi rinvio agli atti del VII Convegno dell'Istituto di Grafologia Forense di Mesagne, 2012, in particolare alla relazione di Liana Vettori. 

Qui vorrei ricordare, per rientrare nella tranquillità, alcune contestazioni fatte ai miei modelli, piuttosto frequenti ma altrettanto poco fondate.

Il mockup dei testi presenti sui modelli è in genere realizzato con il classico (per un grafico) Lorem Ipsum. Il Lorem Ipsum è un testo simulato, utilizzato per simulare il testo in un layout (in italiano ormai antico, menabò), quale esso sia, dalla pagina di un giornale, alle istruzioni su una scatola di biscotti, ad una pagina web. I primi esempi del Lorem Ipsum si hanno nel seicento, in alcuni modelli di copisti prima e tipografici poi; negli anni sessanta Letraset realizzò dei blocchi di testo trasferibili (erano dei fogli autoadesivi, da ritagliare secondo necessità) secondo vari font, per alcune varianti di impaginazione e di caratteristiche. La forza dello standard è tale che i segnaposto utilizzati nei moderni programmi di impaginazione, da PageMaker ad Apple Pages, sono così ottenuti.

L'oscuro latino che vi è rappresentato (ricordino quelli che han fatto la scuola dopo le epocali distruzioni dei governi degli ultimi vent'anni, che il latino è un qualcosa che è durato venti secoli, con tutte le evoluzioni che ne conseguono, ed il "latino" scolatico ne è solo una forma ridotta ed addomesticata) consente, tra l'altro, di spostare l'attenzione dal significato del testo al significato della grafica. Latino vero, per inciso, proveniente dal de Finibus Bonorum et Malorum di Cicerone.

Ecco, la prima contestazione era sul significato del testo simulato, tanto da pretenderne (!) una traduzione.

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Altra contestazione, altrettanto pertinente e necessaria, era sul modello di assegno bancario, che qui di seguito riproduco:

Altissimo ed irriducibile timore che il "titolo" venisse in qualche modo portato all'incasso (!!) nonostante la palese irregolarità formale della grafica: volendo astrarsi dalla assenza dell'indicazione di un isttuto di credito e della relativa filiale, dal codice di instradamento fuori formato, debbo osservare che manca l'indicazione del beneficiario, obbligatoria per la legge sugli assegni, senza la quale l'entità "assegno" non può definirsi tale.

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Edit 10 VI 2023
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